martedì 31 maggio 2011

CONTRO LO SFRUTTAMENTO A TEMPO DETERMINATO

Questa piaga sociale venne legalizzata dal Governo Prodi nel 1997 (legge Treu) ma forse sarebbe meglio cominciare dagli inizi.
Dal ’49 la ricerca del lavoro per i cittadini veniva svolta da parte di organi statali, pubblici, e senza favoritismi, appunto c’era una graduatoria perennemente aggiornata dove chi cercava lavoro doveva iscriversi e seguirne gli aggiornameti e i datori di lavoro dovevano preventivamente segnalare il numero di posti che gli servivano e il livello di qualifica. Era lo stato garante di tutto. Dagli anni 70 fino al 1996 ci furono un susseguirsi di modifiche, non rendeva abbastanza ai datori di lavoro e agli industriali un metodo che garantiva eque possibilità di trovare lavoro. Così iniziarono ad abolire le graduatorie e a chiamare nominativamente, già si denota una leggera pendenza verso gli interessi delle industrie e non più dei lavoratori.
Come se non bastasse il governo Berlusconi nel 2003 apre ufficialmente non solo il mercato del lavoro interinale (già creato da Prodi) ma riesce a creare il mercato del mercato del lavoro liberalizzando l’apertura di agenzie private in contrasto con quelle pubbliche già presenti.

Il lavoro interinale, lavoro a tempo determinato o come lo si preferisce chiamare non è altro che una truffa a danno del richiedente da parte di questi uffici pubblici o privati che siano, il lavoratore infatti viene sfruttato con l’illusione che gli rinnovino il contratto, mentre spesso vengono usati e gettati come fazzoletti di carta. Aumentando sempre più la disoccupazione riusciranno a obbligarti a fare qualsiasi tipo di lavoro, pagandoti con un salario bassissimo e illusorio. La scusa è sempre quella che ci propinano i mondialisti, la scusa della competitività in scala mondiale che “obbliga” le grandi aziende ad abbassare i salari o mandare mezza fabbrica in cassa integrazione se va bene, oppure trasferire le fabbriche e i posti di lavoro dove la mano d’opera costa ¼ rispetto a quella italiana, all’estero.   
Autonomi Nazionalisti Rimini non accetta l’esistenza di questo sfruttamento legalizzato e, ancora più preoccupante, accettato dalla popolazione italiana! Oramai la disoccupazione è una paura che stringe alla gola non solo i giovani, ma anche i nuovi precari di 40 o 50 anni, impossibilitati a trovare un altri impiego fisso a causa dell’età avanzata. Ormai il Turbocapitalismo è riuscito a rinchiudere in una morsa di precariato, paura, abusi di potere tutte le persone che non hanno la fortuna di avere un lavoro fisso o un nome che gli garantisce un posto da dirigente. 

RENDERSI CONTO DEL PROBLEMA E’ UN INIZIO
CHIUDIAMO LE AGENZIE DEL LAVORO
RIPRENDIAMOCI IL NOSTRO DIRITTO AD UN LAVORO UMANO!